Le ripercussioni economiche per il coronavirus si prevedono finanziariamente disastrose. Il Governo ha stanziato 25 miliardi, ma questa somma sarà spalmata su più decreti in tempi diversi.
Sembra che il primo provvedimento sarà finalizzato alla manovra anti coronavirus. Oltre alla dotazione economica per la sanità, si prevedono 2 miliardi da destinare agli ammortizzatori sociali (cassa in deroga, cassa integrazione ordinaria) per tutte le imprese che hanno dovuto sospendere l’attività o ridurla a causa delle limitazioni dovute alla diffusione del virus. Si prevedono anche 500 milioni del fondo di integrazione salariale per tutte le aziende da 5 a 15 dipendenti. Per gli stagionali del turismo e dello spettacolo si interverrà sullo strumento della disoccupazione stagionale. Per i genitori con i figli a casa per via della chiusura delle scuole, è previsto il congedo parentale dai 12 ai 15 giorni, utilizzabile da uno dei due genitori con bambini fino a 12 anni. Per chi ha invece figli disabili non ci saranno limiti d’età. L’indennità sarà parametrata alla reddito: 30% del trattamento retributivo giornaliero per i redditi più alti; 80 o 100% per quelli più bassi. In alternativa, si potrà usufruire del voucher baby sitter da 600 euro. Per queste misure, lo stanziamento dovrebbe essere intorno ai 700 milioni di euro.
Altro capitolo riguarderà le famiglie e le imprese prevedendo la sospensione del mutuo sulla prima casa per 18 mesi, nonché la sospensione del pagamento delle rate sui mutui nei settori più colpiti.
E’ stato siglato con l’ABI l’accordo che consente di sospendere il pagamento della quota capitale delle rate di mutuo in essere al 31 gennaio 2020 e di allungare la scadenza dei finanziamenti. L’agevolazione spetta alle PMI danneggiate dall’emergenza coronavirus.
Sono ammissibili i finanziamenti a medio-lungo termine e il periodo di sospensione è di 12 mesi. La sospensione determina la traslazione del piano di ammortamento per un anno; gli interessi sul capitale sospeso sono corrisposti alle scadenze originarie.
Riguardo l’allungamento è applicabile ai mutui e ai finanziamenti a breve termine; il periodo massimo di allungamento può essere fissato fino al 100% della durata residua del piano di ammortamento. Per i finanziamenti a breve il periodo massimo di allungamento è di 270 giorni.
Le banche sono state invitate, al fine di assicurare la massima tempestività nella risposta, ad accelerare l’istruttoria riducendo significativamente i termini generali previsti e, ove possibile, anche a offrire le migliori condizioni per andare incontro alle esigenze delle imprese.
Rafforzato anche il fondo di garanzia per le PMI con un coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti per agevolare l’accesso al credito.
Su contributi e ritenute è allo studio uno stop dei versamenti. L’operazione appare complessa nell’ambito della selezione dei settori maggiormente colpiti.
Per le procedure di cui sopra, che sono in corso di elaborazione, l’associazione sta provvedendo ad organizzarsi per poter assistere le imprese aderenti.