Dopo settimane di richieste di aiuto inascoltate, durante le quali gli autisti hanno continuando a garantire con abnegazione i rifornimenti di beni essenziali per fronteggiare l’emergenza Covid-19, una parte dell’autotrasporto decide di passare alle vie di fatto. L’associazione Trasportounito ha infatti annunciato misure concrete per far sentire al governo la propria voce e spingerlo a prendere provvedimenti in sostegno dell’autotrasporto.”Già a partire dalla prossima settimana”, scrive in una nota, “verranno avviate su tutto il territorio nazionale azioni di protesta in escalation”.
Eroi di serie B. “L’unica risposta del governo” afferma Maurizio Longo, segretario nazionale di Trasportounito, “è un decreto liquidità che non solo è lettera morta, ma un vero e proprio gioco delle tre carte, in un quadro economico e normativo in cui le task force servono solo a mascherare le responsabilità politiche e l’incapacità di attuare misure pratiche di ogni dicastero. Le imprese di trasporto non reggono più, non hanno più liquidità e non ci stanno a recitare il ruolo di eroi di serie B, da dimenticare alla svelta”.
“Abbandonati a noi stessi”. Una chiamata alle armi a cui ha risposto prontamente l’Aitras, Associazione italiana autotrasporto. “Siamo stati definti eroi da Papa Francesco, dal presidente della Repubblica Mattarella, dallo stesso governo Conte, per poi essere abbandonati a noi stessi, lasciando inascoltate le innumerevoli richieste di aiuto”, scrive in una nota il presidente, Salvatore Bella. “I decreti Cura Italia e Liquidità non hanno prodotto nessun effetto a causa dei numerosi vincoli e procedimenti burocratici (…). Non ci rimane altro che fermare i nostri camion e non rischiare più nulla per chi non ha rispetto del nostro lavoro”. Al tempo stesso sollecita il resto della categoria a unirsi compatta nella protesta. “Rivolgo un invito”, conclude Bella, “alle altre associazioni, in particolare a Paolo Uggè di Conftrasporto: decidetevi da che parte stare, se con l’autotrasporto italiano, difendendone fino in fondo i diritti, o legati ai proclami fomentando di fatto la protesta, ma rimanendone fuori, avallando il disinteresse della politica”.
Contraria Conftrasporto. Da tempo Conftrasporto-Confcommercio aveva lanciato l’allarme sulla difficile situazione nella quale si trovano le aziende dell’autotrasporto. “Le federazioni di settore responsabili non proclameranno alcuna iniziativa di fermo”, spiega il vicepresidente Paolo Uggè, “ma proteste spontanee potrebbero verificarsi. Il Governo dovrebbe rispondere nei tempi più rapidi possibili all’emanazione di alcuni provvedimenti annunciati (costi della sicurezza, tempi di pagamento, interventi sui pedaggi autostradali, riduzione di tempi di lavoro per il personale viaggiante) oltre ad attuare gli interventi necessari ad assicurare la liquidità alle imprese, che è un problema universale per il mondo imprenditoriale”.