Una bomba sociale sta’ per esplodere, da mesi sono mesi che ci rivolgiamo al Governo nazionale e regionale per la grave crisi che stanno attraversando le imprese di autotrasporto siciliane e che, nonostante tutto, hanno garantito in questo periodo di pandemia la consegna dei beni essenziali come alimentari e medicine, lavorando in situazioni drammatiche. Ma i governi continuano ad ignorarci, tranne le brevi parentesi degli elogi in favore di telecamere.
I problemi da risolvere con urgenza sono:
- Stretto di Messina: 6 ore di attesa e costo del biglietto elevatissimo e ingiustificato; inoltre, durante l’attesa, non sono previsti idonei spazi con distanziamento sociale e servizi igienici;
- Incentivi per le autostrade del mare: tante promesse e non un solo centesimo incassato;
- Sperpero di denaro pubblico: continuano ad essere appaltate in Sicilia strutture logistiche inutili: a niente è valsa la lezione di autoporti in liquidazione e/o in stato di abbandono;
- Situazione viaria siciliana al palo: promesse di riaperture ad aprile e rinvii, forse, a settembre.
Una nota di demerito particolare merita il governo regionale che in finanziaria ha destinato fondi per il trasporto pubblico locale e per il trasporto marittimo passeggeri, ma nulla per l’autotrasporto merci.
Chiediamo al Governo nazionale e al Governo regionale di convocarci immediatamente prima che le proteste spontanee in tutta la Sicilia esplodano e diventino incontrollabili.